BIG FISH AND BEGONIA. (Dayu haitang - 2016)
(lungometraggio d'animazione)
Regia di: Liang Xuan, Zhang Chun
Sceneggiato da: Liang Xuan
Storia originale di: Liang Xuan
Prodotto da: Jie Chen
Produzione: B&T, Enlight Media
Animazioni: B&T, Studio Mir
Edizione Italiana: Draka Distribution, Twelve Ent.
USCITA ITALIANA: 21 GIUGNO 2018
Il progetto di due giovani appassionati cinesi si tramuta in realtà solo dopo più di 10 anni di lavori. Una travagliata storia che nasconde molti sforzi e riesce ad arrivare sui grandi schermi solo nel 2016, raccogliendo alla fine un largo consenso di pubblico.
Protagonista della storia è Chun, giovane ragazza che vive in un mondo parallelo a quello degli esseri umani, al di sotto del mare, i cui esseri che vi dimorano sono dotati di magia usata per controllare ogni elemento che poi si riflette sul mondo umano. Qui il passaggio dell'età adulta viene scandita con un viaggio sotto forma di delfino rosso nel mondo degli umani per meglio studiarlo. Ma un incidente accorso durante questo viaggio a Chun la porta a violare quelle rigide regole che regolano il suo mondo, per poter recuperare l'anima del ragazzo umano che l'ha salvata e poterla riportare sulla sua terra.
Una storia che fa degli spunti filosofici la base della sua struttura, con un aurea di misticismo che aleggia su tutto e ambientazioni fantasy e protagonisti in età giovanile, come nelle più classiche produzioni anime del vicino Giappone, Ghibli in testa. Tutti elementi che hanno un potenziale di appeal molto alto e, infatti, il progetto non ha tardato a trovare appassionati sia in oriente che in occidente, anche se in quest'ultimo solo un paio d'anni dopo. Ma oltre il concetto la stesura non è comunque impeccabile, neo imputabile sicuramente alla poca esperienza dei suoi autori.
Alla sua opera prima, Liang Xuan riesce a complicarsi leggermente la vita ingarbugliando gli eventi nella seconda parte della stesura, riuscendo a perdere anche qualche elemento per strada. Il risultato è comunque soddisfacente, con una buona scorrevolezza e buona caratterizzazione dei personaggi, i principali almeno, coadiuvati da pochi comprimari. La storia poi non presenta alcun antagonista, nessun cattivo. Tutto infatti ruota intorno alla protagonista, i cui desideri la fanno passare da un lato all'altro della ragione, a fare e disfare e riuscire a mettere in pericolo tutto il suo mondo e i suoi abitanti. La sua giovane età è infatti al centro di tutta la vicenda. Un momento della vita che segna il suo ingresso nell'età adulta, con tutte le responsabilità che questo comporta.
Ultimo e non meno importante aspetto è quello visuale. I due studi d'animazione, quello cinese fondato dai due giovani autori e quello coreano con solo qualche anno di esperienza in più, riescono a realizzare una pregevole opera che miscela computer grafica e classiche animazioni bidimensionali. Disegni e animazioni sono di altissima fattura, ma si intravedono comunque dei movimenti un po scattanti, lacune di alcune intercalazioni. Anche i modelli 3D sembrano un po troppo distanti con lo stile generale. Una loro migliore integrazione (magari con qualche filtro) avrebbe giovato sul prodotto finale.
"Big Fish & Begonia" è, infine, una buona opera prima, molto colorata, con sfondi molto ben realizzati e uno stile generale che ben supporta la storia. Non si tarda comunque a trovare similitudini con le opere dello Studio Ghibli, con più di un personaggio che ne ricorda design e movimenti.
Un film adatto ad un largo pubblico, dai più giovani agli adulti, con una storia originale e scorrevole e uno svolgimento mai frenetico, che lascia allo spettatore tutto il tempo di gustare l'aspetto visivo, elemento predominante di tutta la produzione.
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(Dayu haitang - 2016)
(lungometraggio d'animazione)
Regia di:
Liang Xuan, Zhang Chun
Sceneggiato da:
Liang Xuan
Storia originale di:
Liang Xuan
Prodotto da:
Jie Chen
Produzione:
B&T, Enlight Media
Animazioni:
B&T, Studio Mir
Edizione Italiana:
Draka Distribution, Twelve Ent.
USCITA ITALIANA: 21 GIUGNO 2018
Il progetto di due giovani appassionati cinesi si tramuta in realtà solo dopo più di 10 anni di lavori. Una travagliata storia che nasconde molti sforzi e riesce ad arrivare sui grandi schermi solo nel 2016, raccogliendo alla fine un largo consenso di pubblico.
Protagonista della storia è Chun, giovane ragazza che vive in un mondo parallelo a quello degli esseri umani, al di sotto del mare, i cui esseri che vi dimorano sono dotati di magia usata per controllare ogni elemento che poi si riflette sul mondo umano. Qui il passaggio dell'età adulta viene scandita con un viaggio sotto forma di delfino rosso nel mondo degli umani per meglio studiarlo. Ma un incidente accorso durante questo viaggio a Chun la porta a violare quelle rigide regole che regolano il suo mondo, per poter recuperare l'anima del ragazzo umano che l'ha salvata e poterla riportare sulla sua terra.
Una storia che fa degli spunti filosofici la base della sua struttura, con un aurea di misticismo che aleggia su tutto e ambientazioni fantasy e protagonisti in età giovanile, come nelle più classiche produzioni anime del vicino Giappone, Ghibli in testa. Tutti elementi che hanno un potenziale di appeal molto alto e, infatti, il progetto non ha tardato a trovare appassionati sia in oriente che in occidente, anche se in quest'ultimo solo un paio d'anni dopo. Ma oltre il concetto la stesura non è comunque impeccabile, neo imputabile sicuramente alla poca esperienza dei suoi autori.
Alla sua opera prima, Liang Xuan riesce a complicarsi leggermente la vita ingarbugliando gli eventi nella seconda parte della stesura, riuscendo a perdere anche qualche elemento per strada. Il risultato è comunque soddisfacente, con una buona scorrevolezza e buona caratterizzazione dei personaggi, i principali almeno, coadiuvati da pochi comprimari. La storia poi non presenta alcun antagonista, nessun cattivo. Tutto infatti ruota intorno alla protagonista, i cui desideri la fanno passare da un lato all'altro della ragione, a fare e disfare e riuscire a mettere in pericolo tutto il suo mondo e i suoi abitanti. La sua giovane età è infatti al centro di tutta la vicenda. Un momento della vita che segna il suo ingresso nell'età adulta, con tutte le responsabilità che questo comporta.
Ultimo e non meno importante aspetto è quello visuale. I due studi d'animazione, quello cinese fondato dai due giovani autori e quello coreano con solo qualche anno di esperienza in più, riescono a realizzare una pregevole opera che miscela computer grafica e classiche animazioni bidimensionali. Disegni e animazioni sono di altissima fattura, ma si intravedono comunque dei movimenti un po scattanti, lacune di alcune intercalazioni. Anche i modelli 3D sembrano un po troppo distanti con lo stile generale. Una loro migliore integrazione (magari con qualche filtro) avrebbe giovato sul prodotto finale.
"Big Fish & Begonia" è, infine, una buona opera prima, molto colorata, con sfondi molto ben realizzati e uno stile generale che ben supporta la storia. Non si tarda comunque a trovare similitudini con le opere dello Studio Ghibli, con più di un personaggio che ne ricorda design e movimenti.
Un film adatto ad un largo pubblico, dai più giovani agli adulti, con una storia originale e scorrevole e uno svolgimento mai frenetico, che lascia allo spettatore tutto il tempo di gustare l'aspetto visivo, elemento predominante di tutta la produzione.